Fonte: Juranews
Corte Suprema di Cassazione – Sezione Lavoro – Sentenza n. 455 del 9 gennaio 2025
In caso di omesso versamento di contributi da parte del datore di lavoro, esclusa per l’assicurato un’azione di condanna dell’ente previdenziale alla regolarizzazione della sua posizione contributiva (anche nell’ipotesi in cui l’ente previdenziale, che sia stato messo a conoscenza dell’inadempimento contributivo prima della decorrenza del termine di prescrizione, non si sia tempestivamente attivato per l’adempimento nei confronti del datore di lavoro obbligato), residua unicamente in suo favore la facoltà di chiedere la costituzione della rendita vitalizia all’INPS ex art. 13 della legge n. 1338/1962 ed il rimedio risarcitorio di cui all’art. 2116, co. 2, c.c. nei confronti del datore di lavoro.